In cosa consiste la terapia non chirurgica della Parodontite?

Nella rimozione della placca batterica e del tartaro sopra e sotto-gengivale mediante l’impiego di strumenti manuali, sonici e ultrasonici. Tale terapia viene eseguita senza incisioni né suture, ma può necessitare in alcuni casi dell’anestetico locale, in relazione alla gravità della parodontite e alla soglia del dolore del paziente.

La Parodontite: come si cura?

Il trattamento della Parodontite consiste in:

  • corretta e completa informazione del paziente
  • corretto stile di vita ed efficace igiene orale domiciliare del paziente
  • terapia parodontale non chirurgica
  • terapia farmacologica
  • rivalutazione
  • terapia chirurgica parodontale, se necessaria.

Le indagini radiografiche servono per la diagnosi della Parodontite?

La diagnosi di Parodontite è sia clinica che radiografica. Il paziente, però, non deve sottoporsi autonomamente all’effettuazione di accertamenti radiografici. Sarà l’odontoiatra che, in seguito all’anamnesi e all’esame clinico, deciderà se è necessario e se è possibile effettuarli. Gli esami radiografici consentono all’Odontoiatra di verificare le condizioni dei tessuti parodontali profondi, di evidenziare l’eventuale compromissione dell’osso dovuta alla Parodontite e di definirne la tipologia e la gravità.

Parodontite e Ciclosporina: le relazioni.

La Ciclosporina è un farmaco che inibisce alcune fasi della risposta immunitaria. Viene utilizzata nei casi di trapianti di organo (rene, fegato, cuore) per ridurre le possibilità di “rigetto”. Talvolta è prescritto anche nella cura di patologie quali Psoriasi, Artrite Reumatoide, Dermatite Atopica. Tra gli effetti collaterali è presente il “gonfiore” dei tessuti gengivali con conseguente infiammazione ed  eventuale aggravamento di una preesistente gengivite o parodontite. Prima di cominciare il trattamento con questo farmaco, sono indispensabili la buona igiene orale, la visita e le eventuali cure odontoiatriche. Durante l’uso del farmaco, la buona igiene orale e i controlli periodici sono obbligatori.

Parodontite e Bifosfonati: quali le relazioni?

Tra i farmaci diffusamente utilizzati in caso di Osteoporosi ci sono i “Bifosonati”. Prima di intraprendere una terapia con tali farmaci è bene sottoporsi a visita odontoiatrica. I Bifosfonati possono provocare necrosi ossea dei mascellari in seguito ad interventi sull’osso (anche in seguito ad una semplice avulsione dentaria). Questo pericolo è maggiore quando i Bifosfonati vengono assunti per via endovenosa , mentre è minore in caso di assunzione orale, come generalmente avviene per il trattamento dell’Osteoporosi.

E’ bene sapere che i pazienti affetti da Parodontite che assumono tali farmaci possono sottoporsi senza correre alcun rischio alla terapia non chirurgica della Parodontite, ossia alla detartrasi e alla levigatura radicolare. Se è necessario effettuare interventi di chirurgia ossea parodontale (vedi foto), l’Odontoiatra dovrà valutare attentamente il rischio che è diverso da caso a caso in relazione al tipo di farmaco, alla via di assunzione e alla durata della terapia con i Bifosfonati.

E’ inoltre importante che il paziente, anche se non assume i Bifosfonati quando si reca dall’Odontoiatra, ma li ha assunti precedentemente, lo riferisca al professionista.

Parodontite e farmaci per l’ipertensione: quali le relazioni?

Tra i farmaci utilizzati in caso di ipertensione arteriosa e di altre patologie cardiache ci sono i “Calcioantagonisti”. I pazienti che assumono tali farmaci possono andare incontro ad “aumento di volume” (ingrossamento) delle gengive, soprattutto se sono già affetti da gengivite o parodontite. L’ aumento di volume gengivale indotto da questi farmaci può, a sua volta, aggravare notevolmente la severità della gengivite e della parodontite. Se bisogna intraprendere una terapia con Calcioantagonisti è bene sottoporsi a visita odontoiatrica prima di iniziarla. Quando la terapia è in atto è necessario mantenere un corretto stile di vita caratterizzato da una buona igiene orale ed effettuare dei controlli odontoiatrici periodici.

Parodontite e fumo: quali le relazioni?

Nei fumatori, soprattutto in coloro che fumano 10 o più sigarette al giorno, si evidenzia una maggiore  distruzione ossea legata alla parodontite, una ridotta guarigione dopo trattamento parodontale e un numero più alto di denti persi per parodontite.

Parodontite: come viene diagnosticata?

La Parodontite viene diagnosticata dall’Odontoiatra al momento della visita grazie all’esame clinico dei tessuti parodontali. Gli accertamenti radiografici sono necessari per confermare la diagnosi e stabilire il grado di severità della malattia.

Parodontite: come prevenirla?

Un corretto stile di vita è fortemente raccomandato: corretta alimentazione e corretta igiene orale quotidiana. I controlli periodici dal dentista servono ad escludere o, in caso contrario, ad intercettare precocemente eventuali manifestazioni inziali di patologia parodontale e a porvi rimedio.